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Un campione, Polonara, una storia che parte da una donazione

  • Claudio Frascella
  • 7 minuti fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Il sogno di Achille


La partita da dentro o fuori è quella con la vita: una forma fra le più infami: una leucemia mieloide acuta. «È stato un miracolo: invito tutti a donare», ha dichiarato il cestista, nazionale e fra i più amati del basket. Ha vinto il titolo più importante della sua vita. I primi a fare capannello intorno a lui, la moglie Erika e i due figli, giovanissimi, Vittoria e Achille jr. Donare è un dovere


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«È stato un miracolo e ora le cose stanno migliorando, grazie alle terapie che sto facendo e grazie alla mia donatrice: sono qui grazie a lei, invito tutti a donare». Ammetto una certa leggerezza, ma al mattino è plausibile svegliarsi alle sei e dare un’occhiata alle prime pagine dei quotidiani, evitando le buche più dure. Dunque, la prima pagina della Gazzetta dello sport che da tempo cattura la mia attenzione non su titoli studiati per catturare “like”, ma per una rubrica quotidiana di Luigi Garlando, grande giornalista e scrittore (ho tutti i suoi libri, credo, l’ultimo è su Pertini, “Sandro libera tutti”).

Bene, questa mattina (ieri, per chi legge), ho letto un suo corsivo all’interno della sua rubrica “La sveglia” su Achille Polonara, trentaquattro anni appena compiuti, campione di basket e di umanità, di passione e coraggio. Ammetto che avevo letto di lui solo di sfuggita, una mia pecca. Così ho cominciato a leggere, a documentarmi su cosa fosse successo a un ragazzone alto più di due metri, bello come un arcangelo, forte, non a caso come Achille, entrare in campo per affrontare la partita più importante, da dentro o fuori. Non la finale di Eurolega, un Europeo o un Mondiale, lui che in Nazionale ha disputato un centinaio di partite.


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DENTRO O FUORI: FUORI!

La partita da dentro o fuori è quella con la vita, una forma di leucemia, fra le più infami del genere: una leucemia mieloide acuta. Achille, un gran signore, esulta dieci, cento volte di più, come se avesse segnato un tiro da tre punti sulla sirena e avesse vinto un titolo, il più importante della sua vita: i primi a fare capannello, la moglie Erika e i due figli, giovanissimi, Vittoria e Achille jr.

Felicissimo per essere uscito da un coma di dieci giorni, aver ripreso a vivere su una carrozzella dalla quale poi alzarsi e camminare con quelle gambe da watusso, ogni tre passi, sei metri. Il suo primo pensiero lo ha dedicato alla vita e a quanti come lui possano procurarsi un “salvacondotto” ed evitare la pena capitale. «È stato un miracolo – le prime parole del campione – e ora le cose stanno migliorando, grazie alle terapie che sto facendo e grazie alla mia donatrice: sono qui grazie a lei, invito tutti a donare!».

 


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«COMM’E’ BELLO CHIAGNERE!»

Polonara è anche tornato ad annusare l'atmosfera di una partita di basket, con le proprie gambe, a bordo campo, giovedì sera a Tortona per Italia-Islanda, partita d'esordio del Ct Luca Banchi: «Una serata emozionante, purtroppo non abbiamo ottenuto il risultato che ci aspettavamo - ha commentato - Ma in questo momento le cose importanti sono altre per me e aver ricevuto tanto affetto è stato fondamentale. Non mi aspettavo un'ovazione del genere, ringrazio tutti i tifosi». Siamo noi, mi ci metto anche io e i lettori di questo sito, caro Achille, che dobbiamo ringraziarti per averci regalato la tua storia, fatta di sofferenza e di tanto amore. Dicono che emozionarsi sia un segno di debolezza. Francamente non mi pongo il problema, ce lo ha insegnato un maestro, Eduardo nella sua Filumena Marturano: «Dummì, sto chiagnenn’, e comm’è bello chiagnere!».

 

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DONARE E’ UN DOVERE

Per iscriversi al registro donatori bisogna avere tre requisiti fondamentali: avere tra i 18 e i 35 anni (36 non compiuti); pesare più di 50 kg; godere di buona salute. Chiunque possieda questi requisiti e voglia diventare donatore, può iscriversi al registro visitando il sito web di Admo e seguire la procedura, per ricevere successivamente la convocazione dall’ospedale di riferimento per il colloquio di idoneità con il medico.

Per la prima volta in Italia è stato superato il mezzo milione di iscritti attivi al Registro nazionale dei donatori di midollo osseo. Dato fornito dal Registro Ibmdr in occasione della decima Giornata mondiale dei donatori di midollo, che ricorre il 21 settembre. Anche l’Italia ha celebrato la ricorrenza con «Match it now!», la settimana nazionale di sensibilizzazione alla donazione del midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche promossa da Ministero della Salute, Centro nazionale trapianti, Centro nazionale sangue, Registro Ibmdr, il Gruppo Italiano per i Trapianti di Midollo Osseo-GITMO e le associazioni Admo, Adoces e Adisco. Il titolo dell’articolo è ispirato al bellissimo libro di Carlo Vulpio dedicato a un grande del calcio come Gigi Riva.

 

 
 
 

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