Inventata dall’Intelligenza artificiale fa tremare Hollywood
- Claudio Frascella
 - 1 ott
 - Tempo di lettura: 3 min
 
Tilly, già meglio di una diva
I sindacati temono il moltiplicarsi di attori e attrici virtuali. E’ stata presentata allo Zurich Summit, come una nuova stella dello show-business. Nel frattempo occupa i social, scatena i primi guadagni, di sicuro progetti impensabili fino a pochi anni fa. E circolano prime dichiarazioni a cura di un addetto stampa. Creato anche quello?

Non si inventa più nulla, tranne che in rare occasioni. Ultima invenzione della serie, quanto starebbe accadendo negli Stati Uniti, più precisamente a Hollywood. Perché il condizionale? Perché gli americani non sempre ce la raccontano giusta, specie quando si tratta di show-business, cioè di affari legati allo spettacolo. Dunque, l’AI, l’Intelligenza artificiale, ha confezionato una nuova attrice, in teoria inesistente. Anzi, inesistente. Ma se, non esistesse davvero, anche se qualche dubbio ce l’abbiamo, perché fra fake-news e personaggi disinvolti che per danaro farebbero (o si inventerebbero) qualsiasi cosa, possiamo aspettarci di tutto.
Non esisterebbe questa Tilly Norwood, la prima attrice creata con intelligenza artificiale? Bene, o male, dipende dai punti di vista. Ma il soggetto presentato durante un panel allo Zurich Summit, nell’ambito dello Zurich Film Festival, potrebbe essere stata brevettata. Quantomeno depositato il nome, per pararsi la schiena da eventuali scippi. Questo potrebbe, in seguito, tornare utile per un eventuale Piano B. Una sorta di concorso per trovare un soggetto il più somigliante possibile all’originale (originale di che, poi?).

MECCA DEL CINEMA SPAVENTATA
Insomma, Tilly non ha recitato ancora in un film, ma pare già spaventi la Mecca del cinema. Gli italiani, nel loro piccolo, ci avevano già pensato cinque lustri fa con “Ravanello pallido”, film diretto da Gianni Costantino, con Luciana Littizzetto in veste di attrice e sceneggiatrice firmando il soggetto con Fabio Bonifacci. La Littizzetto interpreta una segretaria di un’agenzia di spettacoli che si trova ad essere un personaggio popolare con cachet esorbitanti, stile Maria De Filippi e “Uomini e donne” o “Amici”, dopo che il suo agente s’era inventato l’esistenza di un’attrice, non trovando di meglio che lanciare sul mercato come novità il volto nuovo di Luciana-Gemma. Nel film italiano del 2001 ci sono dinamiche diverse, ma la sostanza non è dopotutto così lontana dall’ultimo pasticcio scaturito dall’Intelligenza artificiale, che a noi ricorda anche HAL 9000 di “2001 Odissea nello spazio”. E non solo.
Qualcuno ricorderà per esempio, “Megan (M3GAN) il film di tre anni fa diretto da Gerard Johnstone, nel quale regista e sceneggiatori invitavano a fare attenzione sui rischi che potrebbe provocare l’IA, con Tilly. La finzione, infatti, sarebbe già sconfinata nella realtà e l'industria cinematografica ora sarebbe costretta a farci i conti.

«CI ARRIVI O FAI FINTA DI NULLA»
Creata dallo studico di produzione di Eline Van der Velden, attrice, comica e technologist di origini olandesi, “Tilly”, nella mentre dei suoi creatori, vorrebbe essere la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman.
Come ripreso dall’agenzia giornalistica Ansa, a Zurigo “Tilly” si sarebbe già cimentata in una breve performance cinematografica, attrice già in possesso di un profilo su social media, nonché un sito Internet che la introduce come un’attrice di base a Londra.
«Tilly Norwood, O ci arrivi o fai finta di nulla, sono una creazione», leggiamo su Instagram. Nel suo profilo, “Tilly” si definisce aspirante attrice, di base a Londra, soprattutto nelle caffetterie. Seguono una serie di foto che la raffigurano in scene di vita quotidiana, proprio come un essere umano, nonché di film d’azione.

E IL GIOCO CONTINUA…
La stessa “Tilly”, ecco che il gioco continua, è stata “costretta” a rilasciare una dichiarazione ufficiale in sua difesa. «A tutti coloro che hanno espresso rabbia per la creazione del mio personaggio con IA, Tilly Norwood: sappiate che non è la sostituzione di un essere umano, ma un lavoro creativo, un’opera d’arte. Come molte altre forme artistiche prima di lei, scatena la conversazione, ed è questo il potere della creatività». Non ci meraviglierebbe se anche il comunicato stampa fosse stato realizzato dall’IA piuttosto che da un addetto alla comunicazione.
Per finire, ultima domanda, che avevamo voluto tenere di scorta: E se l’IA si fosse ispirata all’esistente? A un’aspirante attrice ripresa da un cast fatto sei mesi, un anno fa, per esempio?








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