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Honest Ahanor, origini nigeriane, diciassette anni

  • Claudio Frascella
  • 10 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Dai “panini” alla celebrità


Subito il debutto in serie A. Nato ad Aversa (Caserta), il difensore dell’Atalanta ha debuttato la scorsa stagione. Si trasferisce con la mamma a Genova, supera un provino con i rossoblù. Vieira, che intanto boccia un certo Balotelli, lo spinge in prima squadra. Si fa avanti la squadra di Bergamo che offre venti milioni, cifra elevata per un ragazzo con poche gare. Ma lui li vale tutti, assicurano


Fonte: Profilo Instagram Ufficiale di Honest Ahanor @honest.ahanorr
Fonte: Profilo Instagram Ufficiale di Honest Ahanor @honest.ahanorr

Per tutti è balzato alle cronache per la sua storia, tipica dell’extracomunitario, nato proprio qui, diciassette fa, ad Aversa (Caserta) in Campania. Prima di diventare calciatore professionista e debuttare in serie A, vendeva panini alla stazione. Fisico già straripante, con garbo, nei ritagli di lavoro, chiedeva ai coetanei di dare con loro “due calci” al pallone.

E’ prossimo, forse, a chiedere non appena avrà compiuto la maggiore età, la cittadinanza italiana. Mancano pochi mesi, anzi no, manca ancora tanto. Lui, Honest Ahanor, difensoremancino, fisico possente, un metro e ottantacinque circa, origine nigeriana, anche su questa cosa – la nazionalità – vuole rifletterci: Nigeria, Paese dei genitori, o Italia, Paese di adozione? Magari sarà la stessa Atalanta, società che su di lui ha investito una ventina di milioni, una cifra considerata “esagerata”, a chiedergli di timbrare passaporto. Qualcosa gliel’ha fatta capire Gennaro Gattuso, che di un giovanotto così nella sua Nazionale che ambisce dopo due bocciature ad un posto ai prossimi Mondiali, ne avrebbe proprio bisogno. E due, anzi tre. Prima i panini venduti alla stazione, poi il costo del suo cartellino a venti milioni circa, infine la proposta del Commissario tecnico dell’Italia per giocare insieme con Donnarumma, Bastoni e Barella.


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GAZZETTA, SITO, COMPLIMENTI

Come ricorda la Gazzetta dello sport nel suo sito, seguitissimo. «Non più tardi di un pugno di mesi fa – scrive Gregorio Spigno – la cessione di Honest Ahanor dal Genoa all’Atalanta aveva lasciato qualcuno stupito: venti milioni di euro complessivi, per un ragazzino di appena diciassette anni, potevano sembrare una cifra esagerata».

E, invece, le prime uscite nerazzurre del difensore hanno subito confermato un concetto quasi indiscutibile: quando l’Atalanta investe su un giovane una cifra così importante, difficilmente va incontro ad una cantonata.

«Per far ricredere anche i più scettici – riprende Spigno – ad Ahanor sono bastati 153 minuti: subentrato e protagonista contro il Torino, titolare e determinante sempre a Torino, ma allo Stadium sul campo della Juventus, palcoscenico sfruttato al massimo». Una storia particolare, spiega il giornalista della rosea – così si chiama anche la Gazzetta dello sport – quella del nuovo difensore dell’Atalanta, cominciata molto lontano. nato ad Aversa, due passi da Caserta, da genitori nigeriani, quando aveva un anno Ahanor si è trasferito a Genova insieme alla madre, dove è stato accolto in un’abbazia adibita a centro di accoglienza.


Pagina UEFA di Honest Ahanor – Atalanta (Champions League)
Pagina UEFA di Honest Ahanor – Atalanta (Champions League)

GATTUSO CI PROVA: FA L’ITALIANO!

Crescendo, ha subito imparato come fosse la vita lontano da casa. La destinazione era quella che offriva occasioni di lavoro. Certo, non il posto fisso, ma qualcosa che lo rendesse autonomo o utile a casa. Ad Ahanor non lo impressionava nulla, nemmeno la precarietà di un lavoretto saltuario o umile, come la vendita dei panini alla stazione. A una certa ora, quando incrociava gli amici con i tacchetti giusti, staccava dai panini e giocava a calcio. Fisico pazzesco, sembrava più grande dei suoi anni, metteva quasi paura.

Viene invitato a fare un provino per il Genoa: preso, ad occhi chiusi. Già nel vivaio della squadra rossoblù era straripante, nonostante i suoi avversari vessero due, anche tre anni più di lui. Vi rendete conto? In un’età in cui gli anni contano, come le categorie, doppio. E’per questo che Vieira, un campione del mondo, non uno di passaggio, lo lancia la scorsa stagione in serie A.

Poi si interessano a lui squadre italiane importanti, anche straniere, della Premier League. Il Genoa capisce che può fare l’affare, l’Atalanta un buono investimento, e scatta la stretta di mano: affare fatto. Ora Gattuso sogna, uno come Honest ci vorrebbe proprio. Vedremo.

 
 
 

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