Giorgio Armani, nella nostra regione in “colpevole” ritardo
- Claudio Frascella
 - 14 set
 - Tempo di lettura: 4 min
 
«Puglia, troppo tardi, peccato…»
Troppi impegni mondani e internazionali per l’immenso stilista. Si è affacciato qui solo negli ultimi vent’anni. A bordo del suo yacht si fermava a largo di Vieste. Poi Martina, Cisternino, Fasano (Borgo Egnazia), l’amore per questa terra. Alla “Gazzetta” tributò un saluto e consegnò un suo pensiero: «Mi sono perso qualcosa di enorme, ma prometto di recuperare…», il suo impegno mantenuto a metà

«Straordinaria bellezza, una costa incantevole che non conoscevo e che mi pento di aver scoperto solo a questa età. Ma mi rifarò, mi vedrete più spesso da queste parti e porterò con me tanti altri amici». Così ha scritto nei giorni la Gazzetta del Mezzogiorno. La testimonianza risale a più di dieci anni fa. Dopo, a seguire, con il suo yacht, “Main”, da queste parti è tornato. Anche lui, che di fascino in decine e decine di anni ne ha esercitato portando la nostra moda sul tetto del mondo, aveva fatto in tempo a subire il magnetismo di una terra così bella, accogliente. Piena di spunti per la linea delle sue creazioni, sempre originali, attente agli spunti che avrebbero potuto offrirgli le novità.
Certo, per creare, battere chiunque in creatività e fantasia, era necessario avere lungimiranza. Guardare lontano. Amava circondarsi di ragazzi, raccontava Alessandro De Francesca, tarantino, dj internazionale, per una ventina di anni titolare dell’Armani Privé di Milano. A Re Giorgio piaceva comprendere quali fossero i sogni, le ambizioni dei ragazzi. Erano le loro idee, il mondo che stavano costruendo a catturare l’interesse del più grande stilista italiano nel mondo.

LA PUGLIA NEL CUORE
«Se n’è andato uno degli uomini più importanti della mia vita». E’ un’altra testimonianza pugliese raccolta dalla “Gazzetta”. E’ di Antonia Dell’Atte, modella brindisina (originaria di Ostuni) e musa di Armani. E’ così che una delle grandi top model del firmamento della moda, ha ricordato l’uomo che trasformò la sua esistenza e che lei, da allora, non ha mai smesso di considerare eterno. Non un lutto, scrive il quotidiano pugliese, ma un ricordo vibrante: un filo che unisce la sua vita a quella del grande stilista piacentino, in un legame che va oltre le passerelle e oltre il tempo.
Pugliese di Bisceglie, anche Pantaleo Dell'Orco, per tutti Leo, settantaquattro anni, legato da un forte sentimento ad Armani. Leo, fra i più stretti collaboratori dello stilista piacentinoriveste il ruolo di consigliere delegato della Casa di moda Giorgio Armani SpA. Naturale che uno dei personaggi-chiave del futuro della società che ha un patrimonio plurimiliardario, gli abbia più volte parlato della Puglia e spinto a pensare a fare le vacanze nel mare a largo del Tacco d’Italia.

VIESTE, MARTINA, CISTERNINO
A proposito di quanto ripreso dalla “Gazzetta” circa il re degli stilisti e la Puglia, «Giorgio Armani conosceva e amava la Puglia da nord a sud, anzi no, da sud a nord; il Gargano fu l’ultimo lembo di territorio che scoprì». Nella sua prima volta a Vieste, fu intercettato proprio dal quotidiano pugliese. E lui, che era un habitué della Croazia, disse di essersi «pentito di aver scoperto lo “sperone” così tardi». Era il luglio 2009, ricorda il giornale, e la sua presenza non poteva certo passare inosservata visto che la bellissima bicromia del suo yacht Main, scintillava alle viste del faro di Santa Eufemia.
Armani aveva affetti in Valle d’Itria, dove non soltanto tornò col Main in Puglia, ma anche con il suo jet. Cinque anni dopo il primo approdo pugliese cinque anni dopo atterrò il 31 maggio per le nozze del giovane nipote Gianluca e della bella Ilaria. All’epoca l’accoglienza lusso di Puglia era già bella e sbocciata. Dopo la cerimonia a Martina Franca e i festeggiamenti a Borgo Egnazia (Fasano), lo stilista andò a Cisternino, ospite di amici cari.

LA TOP BRINDISINA
Il legame tra Armani e la Dell’Atte non fu mai solo estetico. Lo confermano le parole che lui stesso le scrisse in una lettera in occasione dei cinquant’anni della maison e che lei oggi regala al mondo. «Terrei molto – rivela la modella – che di questo progetto facessero parte alcune tue foto, perché credo che rappresentino davvero alcuni momenti salienti di questo nostro straordinario percorso». Frasi che diventano eredità affettiva, testimonianza di un rapporto fondato su stima reciproca e gratitudine.
«Le ultime parole che conservo – dice Antonia “Gazzetta” – sono in quella lettera. Ti porterò sempre nella mia mente e nel mio cuore». Non un addio, ma un atto di riconoscenza verso chi aveva saputo riconoscere in lei molto più di un volto. Armani la considerava una complice, una donna capace di interpretare e custodire i valori della sua estetica: misura, sobrietà, disciplina, autenticità.
La top brindisina condivide le note caratteriali di Armani, descritte nella lunga intervista a noi rilasciata dal tarantino De Francesca, vent’anni e spiccioli, ogni sera, prima il giovedì, poi il mercoledì all’ “Armani Privé”: «Era un uomo rigoroso e al tempo stesso generoso». Ecco chi era Re Giorgio. «Mi ha insegnato che l’eleganza non è ostentazione, ma rispetto verso se stessi e verso gli altri: uomo rigoroso e, al tempo stesso, generoso. Non mi ha mai chiesto solo di prestare un volto o un corpo, ma di diventare parte viva di un racconto collettivo, di incarnare valori come disciplina, misura e sobrietà».








Commenti