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Gianni Morandi confessa la dipendenza dal gioco

  • Claudio Frascella
  • 4 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Febbre da cavallo


Più che attratto dal mondo delle corse, l’artista emiliano subiva il fascino del tavolo verde. «Brutto periodo, entri in quel vortice e rifiuti qualsiasi tipo di aiuto», confessa l’artista di “Fatti mandare dalla mamma”, “C’era un ragazzo”, “Occhi di ragazza” e “Uno su mille”, “Bella signora”, “Vita” e via discorrendo. «Avevo le mani bucate, poi, poco per volta, ne sono uscito, fino a liberarmi del tutto da questo vizio». Infine, l’amicizia con Pupo. «Stessa debolezza: gli prestai una grossa somma, che mi restituì…»


 

«Ma tu, tutte queste cose come le sai?». Gianni Morandi, sessant’anni da protagonista della musica italiana. Sessant’anni, d’accordo, a fasi alterne, come ammette lo stesso artista, al quale non fa difetto la modestia. Siamo in una sala del Nicolaus di Bari, uno degli alberghi più prestigiosi della Puglia. Di cose avremmo da raccontarne, anche perché Morandi in tutti questi anni di alti (molti) e di bassi (minimo sindacale), ha imparato a riconoscere al volo di chi fidarsi e di chi diffidare. Potremmo parlare di “C’era un ragazzo…”, per filo e per segno, oppure della dinamica di “Occhi di ragazza”, tanto per fare due dei tanti titoli portati al successo dall’eterno ragazzone della nostra canzone. Evitiamo di parlare di un tour negli Stati Uniti, di tanti e tanti anni fa – non quello famoso con Dalla, sgombriamo il campo da equivoci – brutta esperienza, ma comunque importante a dargli quella scossa che lo riposizionerà stabilmente nel Gotha della musica leggera italiana.

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VIZIO, COMPLICATO SCACCIARLO

Parliamo di febbre del gioco, di Pupo al quale Morandi, pur non disponendo di tutti questi capitali, ha prestato ottanta milioni di lire. L’enfant-prodige di Monghidoro, comune dell’Appennino toscano, insiste. «Ma tu come le sai queste cose, del prestito, ora lo posso dire, “a fondo perduto” e della cifra, sapevamo solo io e Pupo, che ai tempi della Nazionale di calcio dei Cantanti non se la passava bene…». Era stato proprio il cantante e autore toscano (Gelato al cioccolato, Su di noi, Sarà perché ti amo e tanto altro ancora) a rivelarcelo, durante il solito post-intervista, a tavola. «Mi avevano voltato tutti le spalle, tranne Morandi, che nonostante non se la passasse proprio bene, mise mano più che al portafogli, al suo conto in banca…». Poi arrivò “Affari tuoi”, Pupo si scoprì conduttore, fioccarono contratti principeschi e il cantautore toscano in una puntata di “Striscia la notizia” mostrò l’assegno con l’importo a saldo del prestito. Succede anche questo nel “rutilante” mondo della canzone: che ci sia, cioè, uno che presti soldi e l’altro che restituisca la cifra.

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OGGI, UN INCUBO LONTANO

Perché questo inciso. Perché in questi giorni, Morandi in una intervista rilasciata al settimanale “Oggi”, ha rievocato un periodo del suo passato nel quale si è trovato a doversi confrontare con lo spettro del gioco. In un’intervista rilasciata al popolare settimanale, il cantante, ha svelato come nel corso degli Anni Settanta si sia lasciato prendere la mano dal gioco fino a diventare un pericoloso vizio. Proprio a causa di questo motivo, Morandi sperperava gran parte del suo lavoro.

Il mitico Gianni ha così spiegato che i motivi che lo spinsero al gioco erano legati ad un momento di scarsa soddisfazione professionale. Morandi, ottant’anni, che ha smesso di giocare, al settimanale “Oggi”, ha rilasciato dichiarazioni importanti. «Una volta caduto nel vizio – ha detto – non è per niente semplice riuscire a debellarlo; l’unico pensiero che si ha è quello di continuare a giocare e si è quasi del tutto incapaci di darsi un freno o di farsi aiutare». E dei retroscena delle canzoni? Ne scriveremo più avanti. Parlando di sociale e cogliendo al volo uno sfogo, coraggioso, di un personaggio così autorevole, abbiamo pensato alla ricaduta sociale che una confessione simile avrebbe potuto avere sui nostri lettori. Per le canzoni, quelle sì senza tempo, avremo modo di riparlarne, prima delle ottantuno primavere.

Fonte: Gianni Morandi Official Facebook
Fonte: Gianni Morandi Official Facebook

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