Domenica scorsa l’inchiesta di Report
- Claudio Frascella
- 28 nov
- Tempo di lettura: 2 min
Puglia, la Sanità e l’attesa
Il programma di Ranucci ha posto l’accento su uno dei temi più sensibili: la cura della salute. In Italia uno su quattro verrebbe assistito. La nostra regione sarebbe il fanalino di coda in questa classifica, nonostante la criticità di un territorio interessato dall’inquinamento. Il programma promette nuovi servizi, il Ministero risposte punto su punto

Domenica scorsa i riflettori della tanto shakerata trasmissione televisiva “Report” condotta da Sigfrido Ranucci, si sono accesi sulla Sanità in generale e su quella pugliese in particolare. Titolo dell’inchiesta “Miracolo italiano”. Naturalmente il titolo canzona lo stato di salute della Sanità nel nostro Paese, che nella nostra regione trova casi-limite. Alla berlina, come consuetudine, la trasmissione in onda dallo scorso ottobre la domenica sera alle 21.00 su Raitre, le liste d’attesa, uno dei temi più sentiti dai cittadini.
“Miracolo italiano”, una inchiesta a firma di Giulio Valesini, Cataldo Ciccolella e Lidia Galeazzo, realizzato con la collaborazione di Samuele Damilano e Alessia Pelagaggi (immagini di Cristiano Forti, montaggio di Debora Bucci e grafica di Giorgio Vallati) ha cercato di fare chiarezza su un sistema che continua a mostrare crepe profonde.

C’E’ DA STARE POCO ALLEGRI
Al centro dell’inchiesta televisiva ospitata dalla redazione di Ranucci, i dati raccolti dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per misurare le inefficienze delle ASL e individuare chi non coordina adeguatamente agende e prestazioni. Numeri che dovrebbero confluire in un cruscotto pubblico, accessibile a cittadini e operatori. Un cruscotto che, secondo Report, sarebbe ancora incomplete. Molte Regioni, stando a quanto riportato dal programma televisivo, si starebbero opponendo alla pubblicazione dei dati, considerati troppo sensibili e politicamente delicati.
Stando a quanto trasmesso domenica scorsa, Report ha però potuto visionare in esclusiva i dati sinora riservati sulle liste di attesa di tutte le regioni italiane. Il quadro che emergerebbe, stando alle indicazioni del programma di Ranucci, sarebbe molto distante dalla narrazione ottimistica. Secondo quanto riportato, la Puglia risulterebbe la Regione con le peggiori performance d’Italia nel rispetto dei tempi previsti per visite specialistiche ed esami diagnostici.

NO SU QUATTRO CE LA FA…
Solo il 27% delle visite urgenti viene erogato nei tempi stabiliti. Le visite brevi rispettano le scadenze solo nel 25% dei casi. Le visite differibili arrivano in tempo nel 28% delle situazioni. Anche per gli esami diagnostici, la Puglia è la più lenta d’Italia.
Una Regione che presenterebbe, secondo il programma di Raitre, anche il numero più alto di “gravi criticità”, prestazioni cioè che richiedono oltre un anno prima di essere erogate. Una situazione particolarmente allarmante se si considera che il territorio pugliese ospita alcune delle aree più inquinate d’Italia, dove la domanda di prevenzione e di accesso tempestivo alla sanità pubblica, per ragioni ambientali e industriali, è ancora più urgente.
Con documenti inediti, testimonianze e ricostruzioni, Report ha provato a dare risposte a uno dei nodi strutturali della Sanità italiana, mostrando cosa ci sarebbe dietro le attese infinite che milioni di cittadini sperimentano ogni giorno. E’ stata una puntata che, come previsto, ha cominciato ad animare il dibattito politico, cercando di tenere alta l’attenzione su un tema che incide direttamente sulla vita delle persone.









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